New York - 01/Jan/2023 «»


Per cambiare, siamo stati a fare colazione in un altro posto vicino all’hotel, da Delicatessen Deli. A noi è andata abbastanza bene, con bei piatti abbondanti, ma sono discretamente lenti nel servizio, quindi sicuramente non tenteremo la fortuna un’altra volta.
Per le 11.30 dovevamo essere al Blue Note, jazz club leggendario, per metterci in fila in vista dell’apertura delle porte alle 12.30, non essendoci posti a sedere assegnati.
Siamo stati molto fortunati e ci hanno messo proprio sotto il palco, forse un pelo troppo vicino, ma la visuale è stata perfetta. Il concerto è stato fenomenale, bellissimo, entusiasmante, un tributo ai grandi classici della musica soul, come alcuni successi di Aretha Franklin, The Supremes, James Brown e nel frattempo abbiamo anche fatto un leggero pranzo.
Al termine, abbiamo approfittato della bella giornata per proseguire i nostri itinerari per la città, partendo da Washington Square, nel quartiere del Greenwich Village, dove si possono vedere all’opera i giocatori di scacchi e un monumentale arco di trionfo di marmo alto 23 metri, costruito nel 1892 per celebrare il centenario di George Washington come presidente degli Stati Uniti e poi Perry Street, la famosa strada dove hanno girato Sex and the City, con le sue case a schiera.
Ci siamo poi spostati verso il fiume, dove si trova Little Island, la struttura galleggiante di 132 colonne a forma di tulipani vista grattacieli con un giardino pubblico sopraelevato con piante e fiori rari, accanto al Pier 54.
Abbiamo proseguito nel quartiere di Chelsea, sulla High Line, un parco lineare di 2,4 km che si sviluppa accanto all’Hudson River, realizzato sulla struttura di una vecchia ferrovia sopraelevata, purtroppo tutta all’ombra nel pomeriggio, in questa stagione, e con la vegetazione che la contraddistingue secca e spoglia, ma ci sono begli scorci sui grattacieli della città e nella parte finale sul fiume al tramonto.
Ulteriore tappa è stata al Chelsea Market, un mercato coperto ricavato in uno stabile antico che fu sede storica di una fabbrica di biscotti (Oreo) e poi da Rolf’s, il ristorante pieno di palline di natale e al Flatiron Building, che si distingue per la sua curiosa forma a triangolo che gli ha valso il soprannome di “ferro da stiro”, purtroppo tutto impachettato per ristrutturazione.
Ci siamo riposati da Starbucks in Union Square e una volta recuperate un po' di energie ci siamo fermati alla Central Station, la più grande stazione del mondo, con, nel grande atrio principale, un soffitto a volta raffigurante la mappa stellare, decorato con le 12 costellazioni dipinte a foglia d’oro, oltre a 2.500 stelle, di cui 59 illuminate dai LED e un orologio in opale a 4 facce posto sopra il punto informazioni.

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