Parigi - 14/Aug/2006 «»


Giornata da paura, molto intensa, bellissima, ma altamente stancante.
L?idea era di visitare la zona di Montmartre, scendere alla Ste Trinitè, arrivare all?Operà e ai grandi magazzini La Favette, con tappa all?Hard Rock Cafè, poi ci siamo allungati un po? più a sud con l?aggiunta di Parigi by night.
La nostra giornata è iniziata dunque scendendo dalla metropolitana alla fermata Blanche per fotografare subito il Moulin Rouge, carino, certo, ma di giorno di poco effetto.
Siamo saliti alla basilica del Sacre Coeur, non imboccando però la scalinata principale, percorsa poi al ritorno, ma le stradine laterali.
Era ancora presto, quindi non abbiamo potuto gustare il clima artistico della zona, se non qualche ritrattista che proponeva i suoi servigi, ma senza successo.
La basilica è molto criticata per il suo aspetto, mentre a me le sue forme bianche sono piaciute.
Da qui siamo scesi a Pigalle, dove mi aspettavo una zona tipo St. Pauli di Amburgo, ma alle 11.00 del mattino mi è sembrata molto tranquilla.
La chiesa Ste Trinitè era chiusa e parzialmente impachettata per lavori di restauro, quindi ci siamo spostati in Gare St. Lazare, dove volevo fotografare la scultura di Arman ?Un?ora per tutti? con tanti orologi tondi indicanti ore diverse assemblati assieme.
Qui abbiamo fatto un pit stop da Starbucks con un ottimo cappuccino con caramello, per poi riprendere il cammino verso Boulevard Haussmann, dove si incontra la facciata posteriore dell?Operà e il grande magazzino La Favette, molto simile alla nostra Rinascente, se non con qualche prestigiosa firma in più e una piazza centrale retrò e molto affascinante. Si può anche salire sulla terrazza all?ultimo piano e godere un discreto panorama sulla città.
Boulevard Montmartre, che non rimane nella zona omonima, è il proseguimento di Boulevard Haussmann, dove si trova il mio amato Hard Rock Cafè ed in cui ho potuto acquistare la mia solita maglietta, quest?anno di color marrone testa di moro.
Quindi siamo tornati a vedere il palazzo dell?Opera, questa volta di fronte.
Abbiamo proseguito sino a Place Vandome, dove si susseguono le più importanti gioiellerie, a cui si mischia però anche un negozio di Armani.
Al centro si trova una colonna in bronzo fatta erigere da Napoleone nel 1806.
In un attimo si giunge ai giardini di Tuileries, dove ci siamo concessi una breve sosta su una panchina per decidere dove andare.
Abbiamo seguito la direzione del Louvre per qualche foto senza pioggia e poi lungo la Senna per scegliere un batò per un giro, comodo e riposante, sul fiume. Poco distante c?era una fermata del Batobus che con 11 ? (13 ? per 2 giorni) ti consente sia di girare sulla Senna passando dalle zone più importanti, sia di scendere e salire a piacimento come un normale bus, così ne abbiamo approfittato. Siamo saliti alla fermata del Louvre, proseguito per quella del Grand Palais, della Tour Eiffel, dove si fa inversione di marcia e si passa per il museo d?Orsay, St. German, Notre Dame, Jardin des Plantes e qui si gira nuovamente, ma noi siamo scesi a quest?ultima fermata per attraversare i giardini, che contengono un orto botanico, attraversabile liberamente, e lo zoo. Un recinto con all?interno i canguri, anche cuccioli, è visibile da tutti e ci si può girare attorno. Proprio carino.
Quindi ci siamo diretti all?Istituto del Mondo Arabo, con piccola sosta al bagno pubblico, pulito e gratuito, per vedere la particolare facciata composta da 240 finestre di acciaio che sembrano i diaframmi di una macchina fotografica, ovvero l?apertura varia a seconda della luce.
Quindi ci siamo spostati al Pantheon e alla chiesa di St. Etienne, però chiusa.
Ho voluto allungare la strada per vedere la chiesa di Val de Grace, con una cupola tra le più alte di Parigi, ma era, anche questa, chiusa.
Siamo risaliti attraversando i bei giardini Luxemburg, molto curati e ricchi di fiori e al cui centro c?è un laghetto dove affittano delle barchette ai bambini per giocare.
Vicino si trova la, ormai famosissima, chiesa di St. Sulpice, per merito del libro Il codice Da Vinci. Purtroppo aveva, anche questa, una parte della facciata in fase di restauro. Ad attirare l?attenzione dei turisti non sono tanto gli affreschi, quanto la fantomatica Linea della Rosa, ovvero la linea dell?equinozio che rappresenta l?altezza del sole nei vari periodi dell?anno.
Nel frattempo siamo anche giunti alla decisione di sfruttare appieno il biglietto del batobus per un giro sulla Senna by night, fermandoci fuori a cena.
Ci siamo avvicinati al Quartiere Latino dove abbiamo deciso di andare a mangiare, ma essendo solo le 18.00 siamo arrivati sino alla Ste Chapelle che la guida indicava aperta sino alle 18.30, mentre in realtà l?ingresso è stato chiuso mezz'ora prima.
Abbiamo proseguito passando accanto alla Conciergerie, le carceri e poi sino al Pont Neuf, dove ci siamo fermati per una sosta.
Ci siamo diretti poi verso Notre Dame, lungo la Senna, passando accanto alle Bouquinistes, le bancarelle dei libri usati, e non solo, dove ho acquistato una piccola insegna raffigurante il Moulin Rouge.
Siamo tornati nel Quartiere Latino, caratteristico per le sue stradine strette e colorate, dove, ad ogni ristorante, un ?pr? invita i turisti ad entrare proprio da loro. Ci sono anche diversi locali greci e orientali. Noi, naturalmente, ne abbiamo scelto uno francese, così da mangiare la Fondue Savoiarde, ovvero una crema ottenuta con tre diversi formaggi ed in cui si immergono le patate lessate.
Una volta usciti abbiamo concluso con una crepes, in una bancarella specializzata, golosi!
Abbiamo girato ancora un po? per le viuzze, dato che non era ancora buio, atteso che accendessero i fari su Notre Dame, per una foto notturna e quindi siamo saliti sul Batobus.
Il giro è stato molto piacevole, perché la serata era mite.
Ultima fermata alla Tour Eiffel, bellissima, veramente spettacolare. Qui siamo scesi dal batò e siamo andati a prendere il metrò al Trocadero, fermandoci diverse volte lungo la strada per fotografare la torre.
Arrivati poi in cima alla collina del Trocadero, l?illuminazione della tour si è evoluta, da fissa a mobile, tipo albero di Natale, favoloso.
Entusiasti della lunga e ricca giornata, ma stanchi morti, siamo tornati al camper, arrivando dopo mezza notte. Il bus del campeggio era pienissimo, considerando poi che l?ultima corsa è all?1.

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