Bari - 11/Sep/2011 «


Sebbene ieri sera si sia fatta 01:30 passata, la sveglia è suonata alle sei! Nicola ha organizzato per sperimentare il Soft-Air, ovvero la simulazione della guerra, delle tattiche militari, anche se a me, banalmente, ha ricordato il gioco del nascondino ?
Ci siamo trovati con il suo conoscente Gianluca e dei suoi compagni di gioco, tutti già bardati con look mimetico. A noi le divise le ha gentilmente prestate Gianluca. Siamo arrivati al campo di gioco, ovvero un appezzamento di terreno disabilitato, atteso l?arrivo di tutti e ci siamo trasformati in veri militari ? Nel frattempo si sono fatte le nove.
Alcuni si sono anche coperti il volto di nero, altri avevano tasche colme di strumentazioni tattiche. A noi hanno dato, chi uno chi l'altro, i loro fucili doppi, le munizioni e gli occhiali protettivi.

Gianluca è il presidente dell'associazione ed, anche in campo, ricopre il ruolo di capo/comandante.
Ha diviso il gruppo in due, la difesa e l?attacco. Tutti dovevano essere in coppia, così da coprirsi le spalle a vicenda. Se uno dei due viene colpito, l'altro si deve unire ad un?altra coppia.
Si procede a circa 5 m l'uno dall'altro. A ognuno di noi principianti è stata affiancato un esperto; in particolare io ho avuto l'onore di stare con il vicecomandante, Vito.
Mi ha subito iniziato a spiegare l'arte del gioco, le regole, nonché a darmi alcuni suggerimenti.
La squadra di difesa è quindi andata avanti per cercare il ?posto? da difendere e nascondersi. Passati circa 10 minuti, ricevuto il via da loro tramite radio, siamo partiti all'attacco. Io e il mio compagno Vito chiudevamo il gruppo. Siamo partiti tutti lungo la stradina principale, poi Gianluca ha dato indicazione di allargare le leali, ovvero una squadra si è spostata sulla destra e una sulla sinistra della strada maestra. Una coppia invece si è staccata in avanti per fare un sopralluogo della zona e comunicare poi agli altri.
Una volta individuata una persona della difesa, tutto procede con rapidità. Si fa segno alla squadra di quanti se ne è visti, dove, e si cerca di stanarli. Io ne ho visto uno non troppo lontano, ma mi sembrava comunque ad una distanza eccessiva per la mia arma, mentre, mi è stata mostrato, al termine dell?azione, conclusa con successo per l?attacco, che invece ce l'avrei fatta a coprire quella distanza e quindi di sparare la prossima volta. Anche se abbiamo vinto, Nicola e Marco, che erano più avanti, sono stati beccati.
Ci si riposa una decina di minuti, si ricaricano le munizioni e si beve dalle borracce recuperate da una delle tante tasche della mimetica e poi si riparte.
La seconda azione ha previsto la conquista di una casa abbandonata. Anche in questo caso io e Vito siamo entrati in gioco quasi alla fine, quando c'era da stanare l'ultimo uomo dalla casa. Marco è stato beccato, mentre Nicola era con noi.
Avevamo capito che il ?nemico? era nascosto in una stanza particolare della casa ed hanno mandato Nicola a fare da esca, così da costringere l?avversario ad esporsi. Vito è salito sulle spalle del compagno di Nicola, così da arrivare alla finestra e, mentre il nemico sparava a Nicola, Vito ha preso lui.
È stato molto divertente e dinamico. Nel frattempo cresceva il caldo.
Nell'azione successiva di attacco, in cui siamo arrivati, anche questa volta, sul finale, Vito mi ha mandato da un lato di un grosso cespuglio e lui sarebbe passato dall'altro, perché si pensava che ci potesse essere qualcuno.
Io faccio il giro, con circospezione, e arrivo quasi a vedere Vito che mi arriva di fronte. Mi sono distratta a parlare con Gianluca, che nel frattempo faceva le riprese, e mi sono convinta che non ci fosse nessuno. Poi tutto è stato molto rapido. Vito mi ha fatto segno di non parlare e mi ha indicato per terra. Nell?istante in cui ho abbassato gli occhi, ho visto uno disteso tra i cespugli. Concitazione. Ho fatto un salto indietro, sparando comunque nella direzione del nemico e Vito ha fatto altrettanto. Risultato, questo poveretto, colpito in testa da due persone, urlava ?basta, basta, mi avete preso? E? stato esaltante ed entusiasmante!!
Abbiamo poi cambiato ruolo e siamo passati alla difesa.
Siamo andati a cercare noi questa volta un posto dove nasconderci, qualcuno dietro un muretto, qualcuno dietro ad un albero, qualcuno, come me, dietro ad un cespuglio. In realtà quando viene individuato il primo del gruppo, gli altri vengono presi di seguito. È più un ruolo di attesa, passivo, e mi ha, ovviamente, meno divertito. In poco tempo ci hanno beccato tutti.
L'idea era fare ancora un?ultima azione tornando alle macchine, ma abbiamo trovato delle persone, ?civili?, come li ha definiti qualcuno, e quindi abbiamo smesso.
Il giocare con persone esperte da un lato è limitante, perché si sta un po' in disparte, si viene un po? protetti, oltre a non poter competere con il loro livello e le loro astuzie, ma dall?altro consente di imparare i trucchi del ?mestiere?, poterli osservare all'opera.
Noi siamo rimasti assolutamente contenti e soddisfatti, anche se non credo diventeremo mai come loro che si trovano tutte le domeniche o vanno a fare tornei che durano fino a 48 ore!
Terribilmente sudati siamo partiti per Polignano, per andar a farci un bagno. L'acqua era favolosa e la spiaggetta neppure troppo affollata, anche se a noi, come sempre, lo spazio non serviva, se non per appoggiare la borsa, perché una volta soddisfatti e rinfrescati siamo subito andati a pranzo.
Abbiamo scelto un ristorante nella piazzetta, con i tavolini all'aperto, trovandoci molto bene; abbiamo chiuso con una granita del super mago del gelo. Speravo di mangiare quella al gusto di fiorone, ma non c'era, quindi ho scelto i gelsi neri, comunque ottima.
Anche se il prossimo weekend per tornare giù non è ancora stato fissato, sappiamo che cercheremo presto l?occasione, sia per poterci vedere con Nicola e Marianna, che adoriamo, sia per rivedere la favolosa Puglia!!

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