Bari - Lecce - Gallipoli - Lido Conchiglie - Porto Selvaggio - Porto Cesareo - Lecce - 08/Aug/2011 «»


Partenza per Lecce con Nicola, mentre Marianna è dovuta andare a lavorare, avendo le ferie più avanti.
Ci siamo fermati allo Zenit Hotel, prenotato mesi prima su booking.com, a lasciare in camera i bagagli e poi destinazione Gallipoli.
La prima cosa che si nota è il castello che nasconde la vista della città.
Ci si imbatte poi nel mercato ittico, che rimane aperto sino all?ora di pranzo e molti pescatori stavano pulendo i ricci, togliendone la polpa per riempire dei barattoli della conserva e da usare probabilmente proprio per condire una pasta o da mangiare con la focaccia.
Lungo le stradine della città vecchia si vedono appese le nasse a campana, attrezzi in vimini per la pesca dell?aragosta o dello scorfano.
Abbiamo effettuato una visita al Frantoio Ipogeo dove si produceva, fino a metà dell?Ottocento, l?olio per le lampade, ovvero da utilizzare come combustibile.
Proseguendo il giro si arriva alla bellissima spiaggia con un mare che ricorda i Caraibi!!!
Essendo arrivati sotto il sole cocente e allettati da questa immagine paradisiaca, abbiamo deciso di tornare alla macchina per andare da qualche parte a fare il bagno.
A 6 km si incontra Lido Conchiglie e con una bella e discretamente affollata spiaggia, ma a noi era sufficiente un buco per appoggiare gli zaini, svestirci e buttarci in acqua.
Ci siamo fermati a pranzo in uno dei super pieni ristorantini lungo la strada, dove di solito si mangia solo pesce ?
Infatti per me ho trovato solo l?antipasto all?italiana, con mortadella a cubetti, formaggio a cuboni e olive. Ho assaggiato però i panzerotti, ovvero delle crocchette di patate un po? speziate, molto buone e sfiziose.
Marco ha ordinato polpo fritto e Nicola fritto misto ed hanno assaggiato dai reciproci piatti. Io ho tentato l?assaggio della polpetta di polpo, ma, dalla mia faccia, i ragazzi hanno capito che non ero molto contenta ?.
Ormai pieni, è sopraggiunta la sonnolenza, quindi siamo andati a cercare a Porto Selvaggio un angolino per fare la pennica, magari all?ombra di un pino. Siamo entrati da Villa Tafuri e dopo aver percorso più di 10 minuti, tutti in discesa (non abbiamo voluto soffermarci più di tanto sul pensiero di dover ripercorrere poi la strada in salita ?), siamo giunti all?affollata baia, ma ci siamo passati accanto quasi non curanti, per andare invece subito a fare il pisolino pomeridiano. Al nostro risveglio invece abbiamo preso pinne, maschera e boccaglio, che Nicola aveva portato per tutti, e ci siamo tuffati.
L?acqua era discretamente fredda, ma dopo qualche bracciata ci siamo acclimatati e siamo riusciti a scorgere un pò di pesci.
Una volta asciugati, ci siamo armati di forza e coraggio ed abbiamo intrapreso la salita. Per fortuna il sole non era più troppo forte e, con calma e pazienza, siamo arrivati alla macchina, trovando però la brutta sorpresa di una multa.
Abbiamo ancora fatto sosta a Porto Cesareo, al tramonto, con il sole che dorava le case e le barche ormeggiate nel porto. Siamo arrivati fino alla statua di Manuela Arcuri e poi ci siamo buttati nelle vie centrali. Ho trovato un negozio che vendeva vini e birra artigianali e ? come fare a resistere. La birra pugliese mi mancava, quindi ne abbiamo acquistate tre, da berci in compagnia di Marianna una volta a Bari, e portarci a casa i vuoti per la nostra collezione.
Siamo tornati a Lecce per le docce e, sebbene nell?intenzione ci fosse di andare a cena ad Otranto, una volta pronti erano ormai le 22, oltre che un po? stanchini per la giornata, così abbiamo letto i consigli della Lonely e siamo andati alla scoperta di Lecce vecchia.
Avevamo deciso di andare ?Alle due corti? in V. Leonardo Prato, ma, una volta giunti in loco, abbiamo visto che i tavoli erano solo all?interno, mentre esattamente di fronte c?era un altro ristorante, molto carino e curato, con i tavoli all?esterno, cosa che ci è molto piaciuta e ci ha allettato. Abbiamo anche mangiato bene!
Per smaltire abbiamo girato un po? per il centro, sapendo di tornare con calma mercoledì mattina, dato che le previsioni danno nuvolo.
Siamo passati dalla Piazza Sant?Oronzo, con la colonna a lui dedicata e con l?anfiteatro romano, e dall?affascinante piazza del duomo. Le strade erano molto movimentate di gente e di bancarelle, rendendo la città colorata e sonora.
Ottima prima impressione!

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