Lisbona - 20/Aug/2024 «»


Prima meta della giornata è stata al Mosteiro dos Jeronimos, Monumento Nazionale, nonché sito Unesco dal 1983.
Il monastero del 1500 circa fu pagato con la tassa sulle spezie, oro e pietre preziose.
Pur arrivando verso le 10.30, abbiamo trovato una lunga coda, per tutta la lunghezza del monastero, e pazientemente ci siamo messi in fila sotto ad un sole cocente, anche se avevamo già acquistato i biglietti on line su Get your Guide.
Nel frattempo è passata davanti a noi una parata a cavallo che almeno ci ha distratti per alcuni minuti.
Dopo un’ora siamo riusciti ad accedere al solo chiostro, perché la chiesa era chiusa per celebrazioni, ma rappresenta comunque l’attrazione più impressionante: ha forma quadrata ed è su 2 livelli, in stile manuelino, integralmente rivestito di rilievi, bellissimo, avrei fotografato ogni angolo!
Una volta usciti ci meritavamo un premio per la lunga attesa e quale se non un Pastis de Belem, appena attraversata la strada? Ora hanno aggiunto, oltre al bar in cui è possibile sedersi, ma solo dopo aver fatto una lunga coda, anche un negozio take away che rapidamente smaltisce le richieste di Pastis, sempre meravigliosi.
Nonostante la giornata cocente, abbiamo proseguito fino al Monumento alle Scoperte e da lì lungo fiume verso la Torre di Belem.
Il primo rappresenta una gigantesca caravella bianca, che crea contrasto con il cielo azzurro che spesso si può vedere a Lisbona, decorata su entrambi i lati da un gruppo scultoreo composto dai protagonisti delle grandi imprese marinare, quali navigatori, missionari, guerrieri, scrittori, re, regine, cartografi, tra cui Vasco de Gama e Magellano.
In questa parte di molo ancora vi era un filo di corrente, ma nell’andare verso la Torre anche quel poco se n’è andato. Abbiamo inframezzato la breve distanza con la pausa pranzo, così da avere modo di ritrovare le forze, idratarci e fare una sosta in bagno.
Armati di coraggio, abbiamo poi proseguito fino alla Torre di Belem, patrimonio dell’Unesco dal 1983. Fu utilizzata prima come torre difensiva, poi come faro e centro doganale della città. La coda per accedere era lunghissima e dato il caldo abbiamo preferito proseguire con il nostro tour della città.
Ci siamo diretti a prendere il bus, non molto lontano, attraversando un ponte sopraelevato, per tornare in centro. Sarebbero serviti 2 mezzi e 2 biglietti diversi, oltre a dover attendere al caldo entrambe le volte, così ho chiamato Uber, che è arrivato in 2 min ed allo stesso prezzo ci ha condotti a destinazione, in Praca do Comercio, ottimo servizio.
Abbiamo percorso le ultime tappe che mancavano, da Rua Augusta, la strada pedonale principale, al Elevador Santa Justa, ascensore dei primi del 900, che conduce rapidamente al Bairro Alto, ma vi era una fila lunghissima, quindi siamo saliti a piedi fino alla chiesa do Carmo, rimasta incompiuta dopo la ristrutturazione post terremoto del 1755, ma era chiusa.
Abbiamo ammirato il bel panorama dall'alto dell'ascensore e poi siamo scesi verso Pink Street, rinomata per i suoi ombrelli appesi in alto, ma mi è parsa in realtà abbastanza triste, in quanto gli ombrelli si trovano solo in un piccolo pezzo di strada ed erano peraltro abbastanza scoloriti. Il pink è solo nel colore dell'asfalto.
Ultima sosta della giornata è stata al Mercado da Ribeira, che era chiuso nella parte di mercato vero e proprio, ma era aperto il Time Out Market, dove si trovano tutti i ristoranti per mangiare e ne abbiamo approfittato.
Ci siamo riposati un po' all’interno, ma eravamo davvero troppo stanchi, quindi per le 19.30 siamo tornati al camper.
Abbiamo prenotato per domani mattina alle 7.30 nuovamente Uber per andare al meeting point di Get your guide per la gita fuori città.

« »