Atene - 07/Jul/2018 «»


Dato il caldo patito durante il pomeriggio di ieri, avevamo pensato di andare a fare la visita all’acropoli alle 8 del mattino. Arrivati però in hotel, il loquace ragazzo della hall ci ha consigliato di andare in serata, verso le 18.30, dato che chiude alle 20, così da vedere il tramonto e anche i riflessi sulle pietre e piuttosto anticipare la salita al Licabetto per vedere il panorama. Abbiamo deciso di seguire il suo consiglio, invertendo i nostri programmi, cosa che ci ha consentito di dormire di più e fare le cose con calma.
Siamo usciti dall’hotel verso le 10.30 e tornati a concludere le visite che mancavano, come qualche chiesa bizantina: Kapni Karea e Mikri Mitropoli.
Non ci siamo fatti mancare il mercato coperto di Kendriki Agorà, un punto fermo per me dei viaggi, quando presente.
Quindi siamo tornati verso Monastiraki a prendere la metropolitana, fino alla fermata di Evangelismos e da lì è stata tutta in salita, sotto il sole cocente, per arrivare fino alla funicolare che conduce al Libacetto.
Giunti alla sommità non c’è molto da fare, se non qualche foto al panorama della città, benchè il Partenone sia comunque molto lontano e ci fosse un po' di foschia e quindi non si sia potuto apprezzare la vista del mare oltre alla città, e mangiare.
Abbiamo scelto un tavolo con vista Partenone ed assaggiato lo tzatziki, un antipasto fatto con yogurt, cetrioli, aglio e olio.
A quel punto abbiamo fatto ritorno in hotel per una prima doccia e riposarci un po', per uscire nuovamente verso le 18 per salire sull’Acropoli. Abbiamo fatto mezz’ora di coda per prendere i biglietti, entrando poi verso le 18.40. Abbiamo visitato prima la parte bassa con l’Odeion di Erode Attico, un teatro di cui si rileva ancora bene l’impianto e dove si svolgono ancora converti ed il teatro di Dionisio, di cui invece rimane meno.
Siamo quindi ripartiti verso il corpo principale, superando la porta principale e le colonne poste in maniera asimmetrica, fino a giungere alla spianata da cui si vede il Partenone.
Qui sono rimasta subito delusa, perché è in fase di restauro, quindi in parte ha le impalcature ed all’interno anche una gru, oltre ad essere transennato ed inarrivabile.
Di fronte si trova invece l’Eretteo, che mi ha dato molta soddisfazione, dal punto di vista fotografico. A catturare l’attenzione vi sono 6 cariatidi, esposte in passerella in una loggia. Il corpo principale è un tempio ionico con 6 colonne a est e 4 a ovest.
Sul lato opposto vi è il portico della Korai o delle Cariatidi, una tribuna d’onore per le cerimonie, molto bello, soprattutto al calar del sole, quando le pietre prendono colore.
Si giunge al Belvedere, da cui si possono scattare foto sulla città, ma anche, voltandosi, al Partenone.
Nel frattempo si è fatta l’ora di chiusura, le 20, ed il tramonto dava luce ad ogni pietra, rendendo il paesaggio dell’Acropoli ancora più bello.
Ho tempestato di foto l’Eretteo e bellissime, in uscita, le colonne dei Propilei a fare a gara con il tempio di Athena Nike, sullo sperone occidentale.
Scendendo verso la città, ci siamo fermati a cena in un ristorante con vista Acropoli, il cui nome credo sia Argyropoulos, leggendo lo scontrino. Abbiamo ordinato anche questa sera la moussaka, meno buona di quella di ieri sera, e i souvlaki, gli spiedini, di pollo e di agnello. Ci siamo anche concessi dei dolci tipici, assaggiando il Baklava, ricco di zuccheri e frutta secca, e Ravani, a base di semolino, sciroppo di zucchero, insomma una esagerazione assoluta di dolce.
Alle 21 l’Acropoli viene illuminata, concedendoci così una ulteriore prospettiva.
Siamo poi andati all’Hard Rock Cafè, appena dietro Monastiraki, per i consueti acquisti per noi e per gli amici. Stanchi, ma soddisfatti, siamo tornati in hotel.
Percorrendo le vie dei palazzi, peraltro non troppo ampie, siamo tornati a sudare, arrivando in hotel in uno stato pietoso e pronti per gettarci in doccia.

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