Cracovia - Czestochowa - Auschwitz - 25/Aug/2016 «»


Sveglia con il tintinnio della pioggia, ma poi ha concesso una tregua durante la fase della doccia e di preparazione del camper. Andando verso Czestochowa ha purtroppo ripreso.
Entrati in città avevamo impostato il navigatore sul parcheggio, per fortuna, perché non ci sono così tante indicazioni. Ci sono migliaia di persone, molti arrivati in pullman, ma tante sono anche le auto. Avvicinandosi al complesso monastico di Jasna Gora, non è semplice capire dove andare. Abbiamo seguito un gruppo che stava entrando in chiesa per la porta principale, benchè ci fosse un?altra coda laterale, che, abbiamo poi capito successivamente, condurre direttamente alla famosa Madonna Nera, per passarvi davanti in ginocchio.
Dall?ingresso della chiesa siamo comunque poi riusciti a passare alla cappella della Natività della Ss Vergine Maria, in cui si trova l?icona della Madonna Nera. Era molto affollata, ma siamo riusciti ad avvicinarci e vederla bene.
Abbiamo poi girato gli ambienti circostanti, la sacrestia, il refettorio e la sala dei cavalieri.
Avremmo voluto poter visitare anche l?esterno, ma aveva iniziato a piovere più forte e così siamo tornati rapidamente al camper e partiti per Oswiecim/Auschwitz.
Ora di arrivo prevista poco dopo le 16. Abbiamo visto che a 5 min a piedi dal campo di concentramento c?era un campeggio, così abbiamo preferito andarci prima della visita, Centrum Kolbego. Non si tratta di un vero e proprio campeggio, quanto di un prato di un hotel o ostello, ma ci sono comunque i bagni e la corrente.
Fortunatamente, nonostante il cielo grigio, l?acqua ci ha lasciato una tregua.
Non si paga l?ingresso ad Auschwitz, ma serve comunque fare un biglietto, così da comunicare il luogo di provenienza, a fini statistici. Superato il controllo (si devono lasciare in deposito gli zaini), si giunge al cancello con la famosa scritta ?il lavoro rende liberi?.
Ci sono file di baracche in mattoni, alcune vuote, altre contenenti oggetti appartenenti ai detenuti: scarpe, occhiali, valige.
Altre ancora contengono foto dell?epoca, che aiutano a rendere l?idea della deportazione, della sofferenza e degli stenti sopportati da 1,5 milioni di persone.
Purtroppo c?era tanta folla a disturbare le emozioni.
Fuori dal recinto spinato si trovano i forni crematori e la stanza per lo sterminio con il gas zyklon.
Forse perché eravamo già stati nel campo di concentramento di Dachau, forse perché oggi c?erano troppe distrazioni e rumori, ma non sono riuscita a provare la stessa commozione avvertita in Germania.
Con questa sosta si conclude formalmente il nostro viaggio.
Domani avremo da percorrere circa 800 km che ci condurranno in friuli, dove, a questo punto, ci fermeremo un paio di notti e venerdi torneremo a casa, con un?altra tappa sul garda, per salutare i miei genitori.
Quindi il turismo è finito, ma le visite ancora no, 3 gg ancora di vacanza!!

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