Klaipeda - Nida - Siauliai - Riga - 15/Aug/2016 «»


Questa mattina i gradi erano solo 13!!
Usciti da campeggio abbiamo impostato il navigatore su Nida e ci ha condotto perfettamente all?imbarco definito ?the new ferry?, mentre quello ?old? è solo per i pedoni. Abbiamo pagato poco più di 30 ? a/r. E? più il tempo per l?attesa, in coda, che la traversata vera e propria, essendo di 5 min.
Il tratto da percorrere è di circa 50 km.
La penisola è un parco e viene richiesto il pagamento di una tassa all?ingresso. Per noi, un camper, è stata di 20 ?.
Siamo arrivati fino a Nida, sperando di trovare dei cartelli chiari ed evidenti con l?indicazione delle dune, ma non ce ne sono, o almeno noi non siamo stati capaci di trovarli.
In un diario di viaggio una indicazione riferiva di una strada ?oltre? il campeggio. Trovato quello è stato facile. Si arriva ad un parcheggio non molto grande, ma per fortuna c?erano ancora liberi due parcheggi dei pullman ed uno l?abbiamo sfruttato, avendo da fermarci solo poco tempo.
La strada che conduce alle dune è quasi tutta asfaltata, quindi non si fa fatica, seppur in salita.
Forse anche per questo quando le si ha davanti agli occhi non si è molto emozionati, o anche perché vi cresce sopra della piccola vegetazione e quindi sembra poco il deserto sahariano, come viene invece definito.
Scendiamo, un po? delusi, e fatichiamo a lasciare il parcheggio perché sono arrivate nel frattempo altre macchine ed anche un pullman, ma con qualche manovra e gestione del traffico, ce la siamo cavata. Ripartiamo in direzione Kaliningrad, il confine con la Russia, e si trova dopo poco più di 2 km. Si vede solo una frontiera, ma nulla di più.
Decidiamo di tornare in centro a Nida e recarci all?ufficio informazioni per farci consigliare un altro punto panoramico sulle dune. Ci è stato suggerito un parcheggio dopo Pervalka, andando verso il traghetto, dopo il km 32 (i numeri però sono scritti sui cartelli in direzione Nida). Nel primo tratto di salita, anche lungo, ci sono delle traversine in legno che agevolano il cammino, poi è solo sabbia.
In cima alla prima salita ho pensato di essere arrivata, ma così non è, si deve camminare ancora e ancora in mezzo alla sabbia ed è molto bello.
Si arriva in cima e si gode di un panorama più ampio. Anche qui la vegetazione rovina un po?, ma comunque questa sosta ha fatto guadagnare qualche punto in più alle dune lituane, ma vincono sempre quelle polacche e facendo un bilancio, non credo valgano i 50 ? complessivi spesi per la visita, soprattutto se si ha modo di passare dalle altre.
Siamo ripartiti per Riga, facendo sosta alla Collina delle Croci, di cui avevo letto in alcuni diari di viaggio, vicino a Siauliai; in particolare serve seguire le indicazioni per ?Kryziu Kalnas?. E? impressionante!
Su una piccola collina ci sono accatastate milioni di croci, infisse nel terreno, appoggiate a terra, appese, piccole e grandi.
Questa tradizione risale al 1800 e più volte la collina è stata rasa al suolo, ma è sempre risorta.
Nel 1993 anche Papa Giovanni Paolo II è stato qui, lasciando una sua grande statua in bronzo.
Siamo arrivati a Riga, capitale della Lettonia, per le 20 e siamo entrati nel campeggio cittadino ?Riga City Camping?.

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