San Francisco - 24/Aug/2014 «»


Sveglia alle 3.30 di domenica mattina, pochi istanti per realizzare che stava tremando tutto?c?era il terremoto! Per fortuna è durato poco e pian piano siamo tornati a dormire. Una volta arrivata la sveglia ufficiale abbiamo visto in TV che il terremoto era stato del 6.1 della scala richter nella Napa Valley, a circa 30 km da noi. Fortunatamente i danni sono stati concentrati in crepe nelle case e nelle strade; sono scoppiati alcuni incendi, ma nessun morto.
Domenica mattina ci siamo diretti a piedi a China Town ed in particolare sulla Stockton, definita molto vivace al mattino, per via dei tanti negozi di alimentari affollati dalle massaie.
Diverse signore anziane erano intente a scegliere una per una le arachidi e si riempivano dei gran sacchetti.
Non mancavano neppure i negozi che vendono ?cose? essiccate, difficili da identificare.
Siamo passati al 678 di Green Street, al Club Fugazzi, per prenotare i biglietti per assistere, la sera del 25, ?Beach Blanket Babylon?, un musical che viene ripetuto da un ventennio, ma è la sera di riposo.
Abbiamo proseguito sulla Columbus, il quartiere italiano, fino a Washington Square. Qui un gruppo di signore stava eseguendo movimenti di tai-chi e diversi anziani stavano facendo una sorta di ginnastica individuale molto a piacere, o dovrei dire, alcuni movimenti a caso.
Accanto alla piazza vi è la chiesa cattolica dei santi Pietro e Paolo, punto di riferimento per la comunità italiana. Non siamo riusciti a visitarla, perché era in corso una funzione.
Abbiamo percorso la ripida e faticosa salita fino alla Coit Tower, alta 64 mt e da cui si gode un bel panorama sulla città, per poi ridiscendere con i Greenwich Steps, scalinata con pendenza di 45°, che passa accanto ad abitazioni carine con piccoli giardini pensili.
Siamo arrivati alla zona dell?Imbarcadero ed abbiamo preso il tram F per arrivare al Fishermans Wharf, oltre il Pier39. E? una zona piena di negozi turistici, locali e ristoranti, vivace e carina. Ci siamo fermati da Boudin, una bakery con pani di tutte le dimensioni, ma con vendite di diverse delicatessen e di alcuni piatti, come la zuppa (3 ricette diverse) in una ciotola di pane. Pensavo fosse una loro specialità, ma in realtà li ho visti anche da altre parti, tra cui oggi a Monterey. Io l?ho scelta con il chili, ottima, mentre Marco al pomodoro?speziato. Anche lui è rimasto molto soddisfatto.
Abbiamo quindi ripreso il nostro cammino fino ad Hyde St. Pier ed oltre, fino al pontile da cui si vede il ponte del Golden Gate.
Siamo passati da Ghirardelli Square, con l?omonimo palazzo pieno di delizie, ma noi eravamo ancora sazi per farci stare qualcosa.
Ci siamo quindi messi in coda per prendere, seppur per poche fermate, il cable car fino a Lombard Street, la strada più tortuosa del mondo, con pendenza superiore al 40% e una successione di 8 curve a gomito, create per affrontare meglio la discesa, spettacolare! Purtroppo ci sono alte aiuole di ortensie e dall?alto non si ha la percezione delle curve. Dal basso invece la visione delle macchine a zig zag rende maggiormente l?idea.
Siamo saliti su un?altra cable car sulla Mason, che ci ha portato vicino all?hotel, dove siamo passati a riposare mezz?ora in vista della nostra serata ad Alcatratz. Non essendo ancora abbastanza esausti, siamo andati a piedi al Pier33, da cui parte il traghetto, avendo mezz?ora di margine sulla partenza. Abbiamo seguito la Market St fino al Ferry Building, al cui interno ci sono tanti negozi, ma stavano tutti chiudendo. Fortunatamente ci eravamo portati le giacche a vento perché la zona del porto è ventosa e comunque a San Francisco le temperature non sono alte (forse abbiamo toccato i 25° C), tanto più dovendo prendere un battello e dovendo stare fuori fino a tardi. Abbiamo visto invece salire sul battello una ragazza unicamente con una canotta?povera lei!
La visita di Alcatratz è interessante e fa una certa impressione pensare che in quelle celle ci siano stati alcuni dei criminali più pericolosi, come Al Capone. Compresa nel prezzo vi è una audioguida che in parte racconta la storia del carcere ed in parte raccoglie le testimonianze di carcerati, addetti ai lavori ed anche i loro familiari, che hanno vissuto sull?isola per alcuni anni, felicemente. Una signora per esempio racconta che lei ci è stata tre anni, perché suo papà era una guardia, e tutti i giorni prendeva il traghetto per andare a scuola sulla terra ferma e la sera tornava sull?isola. Un?isola comunque tranquilla e silenziosa, senza inquinamento e comunque famosa. Ci sono stati alcuni tentativi di evasione, ma nessuno coronato con successo, a meno che quanto raccontato nel film Fuga da Alcatraz, con Clint Eastwood non sia vero, ovvero che i fuggiaschi siano riusciti a salvarsi.
Abbiamo dovuto interrompere il nostro ascolto della audio guida per uscire e vedere il tramonto sul Golden Gate e sulla città di San Francisco.
Alle 20.45 abbiamo poi avuto modo di sentire il rumore delle porte delle celle che si chiudono contemporaneamente, come accadeva ogni sera per i carcerati.
Siamo ripartiti dall?isola alle 21.30, con gli addetti ai lavori.
Esausti abbiamo ripreso il nostro F, fino ad Union Square e da lì in hotel.

« »