Miami - 29/Dec/2012 «»


Usciti dall?hotel abbiamo subito puntato verso il mare, che si trova nell?esatta parallela, e camminato sulla sabbia fino all?inizio della Ocean Drive.
Abbiamo proseguito per Espanola Way, dove abbiamo fatto colazione proprio sull?angolo, in un ristorante messicano, OH Mexico Restaurant. Io mi sono ambientata subito con una colazione americana, in realtà inglese, con uova, salsiccia e bacon, mentre Marco ha assaggiato quella piccante messicana.
L?imbocco di Espanola Way sembra molto carino, ma, mentre ci si inoltra, perde ogni tipo di addobbo e di insegna colorata. Magari si anima la sera?
Siamo tornati sulla famosa Ocean Drive, per percorrerla tutta, con una piccola deviazione sul lungo mare per fotografare le torrette dei baywatch!
Altra sosta turistica obbligata è alla Casa di Versace, oggi lussuoso resort.
Nel mio immaginario, credevo fosse un po? come la 5° strada di New York, piena di negozi eleganti e vetrine sfavillanti, mentre in realtà è un susseguirsi di hotel, in stile Art Decò (direi retrò), con i loro ristoranti/locali sul marciapiede e delle simpatiche signorine che stressano i passanti invitandoli a fermarsi.
Il mare non si vede, benchè vicino, perché nascosto da una lunga linea di dune.
All?altezza della 5° abbiamo preso un bus che ci ha portati a Downtown Miami. Siamo scesi all?incrocio con l?Adrienne Arsht Center for the Performing Arts, edificio progettato dall?architetto delle Petronas Towers di Kuala Lumpur e composto da due strutture separate, l?Opera House e la Concert Hall. La Lonely Planet segna questo edificio con TOP. In realtà dall'assenza di anima viva, se non noi, mi è sorto qualche dubbio...
Siamo passati davanti all?American Airlines Arena, dove giocano i Miami Heat, la squadra di basket dell?NBA e dove purtroppo non riusciremo ad entrare, perché le partite cadono in altri giorni, rispetto alla nostra permanenza. (Ci sarebbe stata la partita Orlando - Miami il 31/12, ma ho controllato le date dopo aver pianificato il tour...peccato!)
Accanto si vede passare il Metromover, la monorotaia elettrica sopraelevata gratuita che consente di gustare il centro di Miami dall?alto.
Sosta obbligata al Bayside Marketplace, un grande centro commerciale, al cui interno si trova anche la spaziale struttura dell?Hard Rock Cafè. Primo negozio, anzi, serie di negozi che si incontra è Victoria Secret ed ovviamente non ho potuto trattenermi. Non mancano anche i negozi sportivi e di marche europee come la Lacoste. Tappa da Starbucks per apprezzare, io, il bicchierone di caffè al caramello, che delizia!
Da qui partono anche i battelli che consentono una bella vista dello skyline di downtown Miami con i suoi grattacieli, il porto di Miami, Fisher Island e la rotta dei Milionari, dove ci sono le ville di personaggi ricchi e famosi, come Julio Iglesias e Ivana Trump.
Con il Metromover ci siamo avvicinati a Calle Ocho, la Little Havana, ma abbiamo scoperto troppo tardi che si tratta di una via molto lunga e la parte interessante è all?altezza della SW 12th Ave.
Quando siamo arrivati era ormai buio. Sinceramente ci è sembrata solo una zona periferica e di nessun interesse e di nessuna somiglianza con l?Havana, se non forse per i residenti.
Abbiamo acquistato un sigaro da fumare durante la vacanza e poi siamo tornati in hotel per rigenerarci un attimo e andare a cena sulla Ocean Drive.
Se ieri quando siamo arrivati l?umidità era alta e faceva quasi caldo, questa sera si è alzata una leggera brezza che ha portato, al contrario, aria fredda, quindi io con il mio look estivo avevo abbastanza freddino!
Ci siamo fermati in uno dei locali più affollati e centrali, dove abbiamo mangiato bene. Marco ha puntato al pesce ed è stato abbastanza spennato: un primo circa 70 dollari?.ma siamo su Ocean Drive!
Sinceramente per essere sabato sera mi aspettavo più gente e più movimento?.

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