Milano - New Delhi - Agra - 29/Dec/2011 »


Questa lunga giornata è iniziata in realtà ieri mattina alle 8.00 quando siamo partiti per Malpensa.
Alle 11 siamo decollati alla volta di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, con la Etihad, la compagnia già sperimentata quando siamo andati lo scorso anno in Australia.
Il volo l?avevo prenotato a settembre via internet, dato che Nuova Delhi risultava essere la meta più economica tra quelle da me desiderate (Sudafrica, America, Brasile), a 600 ? circa.
Successivamente ho proposto il viaggio anche ai miei genitori e ai miei suoceri, dato che erano tutti molto attratti dall?india. Hanno accettato i primi.
A questo punto ho cercato dei nominativi di agenzie indiane, così da evitare il tramite dei nostri tour operator.
Avevo letto giudizi positivi su un paio ed in particolare una, Iterveda Tours, ha un agente in Italia, Sebin. Gli ho scritto per chiedere informazioni e dando già un'idea delle città che volevo visitare. Ha risposto nel giro di pochissimo, cosa sempre molto positiva, e così è stato anche per i successivi scambi di posta.
La somma totale per una settimana di tour è risultata essere intorno ai 1.000 ? a testa, pasti esclusi, e mi è sembrato abbastanza ragionevole.
Sebin è sempre molto disponibile a ripianificare e riadattare quanto già definito, quindi ci siamo decisi a prenotare con lui. Ha proposto gli hotel per ciascuna tappa ed alcuni li ho cambiati, a seguito di una ricerca su venere.com e booking.com.
Nel mese di ottobre, durante un weekend sul lago di Garda, abbiamo incontrato Sebin, così da lasciargli un acconto e capire chi fosse il nostro interlocutore. Ci siamo dati appuntamento per un caffè e ci siamo trovati di fronte un bel ragazzo dai lineamenti indiani e dall'accento veneto, stranissimo, molto a modo, gentile ed educato. L?abbiamo rincontrato a Milano all'inizio di dicembre per saldare il viaggio ed... eccoci ad oggi!
Dopo uno scalo di due ore ad Abu Dhabi, abbiamo proseguito per Nuova Delhi (6 ore +2 ore +3 ore).
Qui c'è toccata una coda infinita alla dogana, sebbene fossero le 3 di notte!
Ad attenderci un operatore dell'agenzia locale, che ci ha condotto all?appuntamento con l'autista, così da lanciarci subito nelle nostre quattro ore di auto in direzione Agra.
L'autista, che parla un buon inglese, ci ha svelato le tre regole di chi guida in India: 1) buon clacson, 2) buoni freni e 3) buona fortuna e, arrivando verso le 8 del mattino ad Agra, nell'ora del traffico, abbiamo capito il significato. Al di là che si guida come in Inghilterra, quindi dal lato opposto al nostro, sembrano tutti pazzi, zizzagando da una corsia all'altra, cercando di evitare pedoni, animali, motorini, carretti, il tutto suonando il clacson all'impazzata. È fastidioso e stressante, ma rende la città vivace e colorata.
Ci siamo fermati in hotel a lasciare i bagagli. L'aspetto esterno del Crystal Retreat è abbastanza deludente, per non dire brutto, come anche la reception che si trova al 4° piano, vecchiotta, ma le camere sono discrete, se si esclude che sono freddine e ci hanno dovuto dare le stufette in entrambe le camere.
A peggiorare l?umore, si è aggiunta la notizia che la guida che parla italiano sarà libera solo nel pomeriggio.
Nel frattempo è arrivato l'operatore dell'agenzia di Agra, che ci ha aiutato a cambiare i soldi, e anche la seconda camera è venuta pronta (migliore della prima). Per occupare la mattina, l?autista ci ha portato in un parco con vista panoramica sul Taj Mahal e poi a pranzo in un posto carino per turisti, Only, con cucina indiana e cinese. Buono.
Alle 14 abbiamo incontrato la guida e siamo andati al mitico Taj Mahal, una delle 7 meraviglie del mondo!!
Dal 1983 è diventato Patrimonio dell'Umanità ed è considerato il simbolo dell'Amore. È un mausoleo di marmo bianco di Makrana, che cambia tonalità a seconda del colore del sole riflesso sulla candida struttura, nelle varie ore del giorno. Comunica serenità e tranquillità ed è effettivamente affascinante. Il mausoleo è stato fatto costruire dall'imperatore Shah Jahan in onore di sua moglie morta dando alla luce il loro 14º figlio.
Usciti da questo complesso, la guida ci ha portato a vedere un negozio di oggetti di marmo, con una piccola dimostrazione di come vengono prodotti. L?obiettivo era ovviamente quello di invitarci ad acquistare, ma non abbiamo trovato nulla di interessante.
Abbiamo poi fatto un piccolo giro sul Tonga, ovvero un calessino trainato da un cavallo, che avrebbe dovuto condurci nel mercato locale, ma è stato abbastanza squallido e deludente. Abbiamo valutato se spostare la visita del Forte Rosso a domani mattina, dato che si sono fatte le 16.30, ma con il rischio di ritardare i programmi successivi, o proseguire il giro, avendo però l'arrivo del buio ad incalzarci.
Abbiamo puntato su questa seconda ipotesi ed è stato molto bello, perché il sole al tramonto batteva sulle pareti rosse del forte, illuminandole splendidamente.
Anche questo monumento fa parte dei Patrimoni dell'Umanità. La parte visitabile è solo il 25% dell'intera struttura.
Superata la zona in arenaria rossa, si passa alla parte di marmo bianco, con la Sala delle Udienze Pubbliche e l?Harem, la moschea dei gioielli. Bellissimo.
Per concludere la giornata la guida ci ha portato in un negozio vicino al nostro hotel che vende tessuti dove ho fatto...ottimi affari! La contrattazione non è stata semplice, ma siamo usciti soddisfatti del risultato.
Data la stanchezza, pensavamo di mangiare nel ristorante dell'albergo, ma ci hanno avvisato che la sala ristorante era troppo fredda e che avrebbero potuto portarci la cena in camera. Essendo in 4, non ci è sembrata una buona soluzione, così abbiamo richiamato l'autista e ci siamo fatti portare in un posto che conosce, con cucine indiana e cinese, simile a quello del pranzo, molto frequentato da turisti occidentali ed effettivamente buono.
Data la cortesia dell'autista, l'abbiamo invitato a cenare con noi.

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