Jokulsarlon - Jokulsarlon - Vik - Skaftafell - 13/Jul/2006 «»


Questa mattina ci siamo svegliati con un cielo terso, senza una nuvola, bellissimo.
Alle 7.30 siamo entrati per primi a fare colazione ed abbiamo trovato una scelta maggiore rispetto ai posti precedenti.
Partenza in direzione Iceberg!
Prima di arrivarci si vedono tante lingue glaciali, anche loro molto emozionanti.
Certo quando si giunge alla laguna di Jokulsarlon tutta un?altra cosa, si resta sbalorditi e senza parole.
Subito ci siamo prenotati per il giro in barca tra i ghiacci e non abbiamo dovuto attendere molto, forse 15 minuti. La barca, in realtà, è un mezzo anfibio che dalla terra si butta in acqua.
Nella laguna ci sono diverse zone in cui non ci sono più iceberg, perché sciolti, ma ce ne sono comunque tanti, di varie dimensioni e di vari colori, con tonalità che vanno dal bianco all?azzurro.
La guida era ? italiana, un ragazzo della brianza, abbastanza giovane, che parla diverse lingue e venuto qui perché si guadagna di più.
Con un po? di tristezza abbiamo lasciato questo posto incantato per dirigerci al Parco Nazionale di Skaftafell, per ammirare la bellissima cascata di Svartifoss circondata da stupefacenti colonne di basalto, che la rendono davvero unica.
Noi abbiamo lasciato la macchina al secondo parcheggio, superato il campeggio. Forse si accorcia un po? la strada (45 minuti invece di 1 ora), ma il primo tratto è tutto in salita.
Lungo tutto il percorso si gode un bel panorama sul Sandur, una distesa piatta di sabbia nera composta di depositi di limo e ghiaia, erosi dai ghiacciai e trasportati verso la costa dai corsi d?acqua.
Tornando siamo voluti andare verso Sel, dove ci sono case con il tetto d?erba, ma non sono sicura che per aver allungato ne sia valsa la pena, soprattutto avendo già visto altrove costruzioni simili.
Da qui siamo partiti per Vik speranzosi di vedere le pulcinelle di mare, tanto famose in questa zona, ma invece c?erano solo gabbiani.
Al distributore della Esso c?era anche un negozio di souvenir, ma io proprio non riesco a trovare qualcosa che mi piaccia. Riproverò domani a Reykjavik.
Siamo andati sulla spiaggia nera di Reynisfjara attorniata da rocce basaltiche, come la cascata di Svartifoss.
Sulla sinistra si scorgono i faraglioni di Reynisdrangur e a destra l'arco roccioso di Dyrholaey. Purtroppo però piovigginava, quindi la visuale non è stata perfetta.
Andando verso la nostra Guesthouse, ci siamo fermati a Skogar per fotografare la cascata Skogafoss. Alle 17.30 siamo giunti alla Guesthouse. Ci ha accolto un ragazzo e ci ha accompagnato in uno dei due cottage super nuovi; l?altro stavano ancora terminando di dipingerlo.
In realtà anche il nostro non era completamente terminato, ma è molto carino. Nuovamente dormiremo immersi nella luce, perché non ci sono tende oscuranti.
Dato che era presto, siamo andati alla Seljalandfoss a 30 km in direzione Reykjavik, poco indicata, ma abbastanza carina.
Per cena la guida proponeva a Skogar i due ristoranti degli alberghi, ma all?Hotel Skogar avremmo dovuto aspettare le 20, ed erano solo le 19, così siamo andati all?Hotel Edda (la catena di scuole durante l?inverno e di alberghi durante l?estate) ed abbiamo trovato un discreto buffet.
Domani ultima giornata di tour. Sono molto soddisfatta di tutto quello che abbiamo visto, ma naturalmente triste per dover lasciare questi posti incredibili e tornare alla realtà di tutti i giorni.

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