Bari - Pietrapertosa - Bari - 11/Aug/2011 «»


Grandi attese per questa giornata! Lunedì sera, da Lecce, abbiamo prenotato il Volo dell?Angelo, ovvero l?attraversata attaccati ad un cavo teso sullo strapiombo tra Castelmezzano a Pietrapertosa, raggiungendo i 120 Km/h. Quest?ultimo dettaglio un po? mi agitava.
In circa 2 ore da Bari si arriva a Pietrapertosa, dopo un bel po? di curve.
È il paese più alto della Basilicata, a 1.088 metri, il panorama che si gode è suggestivo, ma quasi, arrivando, non riusciamo a godercelo dalla tensione del volo.
Siamo andati a ritirare i biglietti e a noleggiare la telecamera da montare sul casco, per 15?. Avendo da volare due volte, andata e ritorno, si ha modo di fare due riprese.
Arrivare al punto di partenza, seppur dopo una ripida salita, è breve.
C?è il momento della vestizione, per noi però dopo un po? di attesa perché mancavano le attrezzature, consegnate da una Panda 4x4, che, quasi miracolosamente, è riuscita a inerpicarsi su una stradina stretta e molto ripida. Ci hanno preparato con imbragatura, casco e assegnato un gancio da fissare direttamente al cavo.
Abbiamo assistito a diverse partenze prima della nostra e ciascuno ha una reazione molto diversa: chi urla di felicità, chi di terrore o chi, come una ragazza, non ha detto nulla, ed ha aperto subito le braccia .. ad angelo .. forse perché era il suo volo di ritorno, capisco ora, e quindi era preparata!
Per primo ha ?volato? Nicola, il più carico ed euforico, poi io, la più calma e infine Marco, il più teso, soprattutto perché soffre di vertigini .. a modo suo.
Io ero un pò in tensione, ma non avevo paura, anche perché, mi dicevo, nello scorso anno hanno volato 9.000 persone, quindi è comunque sicuro.
Dopo che i primi istanti di agitazione se ne sono andati, ho iniziato ad apprezzare la sensazione di libertà che il volo ti regala ed in quel momento ? è stato bellissimo. Il tutto avviene nel giro di un minuto!
Siamo arrivati tutti e tre gasati, elettrizzati, entusiasti, felici e ? qualsiasi sinonimo va bene!!
La cosa bella è sapere di poter ripetere subito l?esperienza.
Una piccola navetta conduce vicino alla partenza di Castelmezzano, ma, in realtà, ci sono poi ancora 20 minuti da percorrere a piedi, tutti in salita, sotto il sole, senza una fontanella d?acqua o un carretto che vende bevande, che abbiamo visto invece numerosi nel Salento.
Arrivati in cima abbiamo trovato un gruppo di ragazzi/e che dovevano fare il loro primo volo ed è stato divertente sentire i loro discorsi, i loro timori, le strategie delle partenze, le prese in giro dei fifoni, le spavalderie di altri. Noi avevamo solo un sorriso beato stampato in faccia.
In realtà la pendenza della partenza da questo lato è superiore, sembra quasi di precipitare nel vuoto, gli alberi sono più distanti, ma io quasi non me ne sono accorta. L?ho notato poi riguardando il video una volta a casa.
E non sono neppur riuscita ad assaporarlo allo stesso modo, purtroppo.
A Marco e Nicola è invece piaciuto più il secondo volo, più emozionante, dato che si raggiungono probabilmente i 120 Km/h, mentre io sono rimasta innamorata del primo. Una volta passata un po? di adrenalina, siamo tornati in paese, consegnato la telecamera, recuperato il CD dei ricordi, e siamo andati a mangiare qualcosa.
Veramente soddisfatti e pieni di voglia di raccontare la nostra esperienza, ovviamente consigliandola vivamente, siamo tornati a Bari per la cena a Sannicandro, a casa di Simona e Carmela.
Ho avuto modo di assaggiare una favolosa pizza di carne, preparata, immagino, con del macinato e ricoperta come una pizza, con i pomodori e la mozzarella, alta almeno due cm (dovrò farmi dare la ricetta). C?erano anche tante altre prelibatezze, a cui, come mio solito, non ho potuto sottrarmi. Saremo stati più di venti persone e quasi tutte parlavano in dialetto. Non è stato facile, ma ogni tanto ci traducevano le battute. Il resto un po? l?abbiamo intuito, dalla mimica o dai gesti e altro ? ce lo siamo perso, ma è stata una bella serata, ci si sente parte di una grande famiglia!!

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