Trinidad - 14/Jun/2011 «»


Giornata dedicata alla visita di Trinidad, città coloniale che sembra aver fermato il tempo al 1850.
Tutte le strade sono fatte di ciottoli, case ad un piano, gente ferma sulla porta di casa, qualcuno a lavorare per manutenere forse la fognatura, cani che sonnecchiano all?ombra, tanti tanti anziani sdentati, alcuni ?orgogliosi?, altri, soprattutto donne, a chiedere saponette ai turisti.
Nel 1988 fu dichiarata Patrimonio dell?Umanità. Abbiamo girato un po? a piedi, cogliendo dettagli dell?architettura coloniale, con le finestre protette da ringhiere, in legno. Ora gli abitanti quando vanno a restaurare o ad aggiustare le case, devono mantenere lo stile di un tempo.
Abbiamo visitato il Museo Storico, chiamato Casa Cantero, di cui la parte più interessante è la veduta della città dall?alto della torre, a cui si giunge salendo scale sempre più strette e ripide.
Ci siamo fermati alla Taverna della Canchanchara, famosa per l?omonimo cocktail, preparato con rum, miele, limone e acqua, molto buono. Siamo stati allietati da una band che ha suonato i ritmi cubani e di cui ho acquistato anche il cd.
Dopo pranzo siamo stati a Taller Alfarero, una piccola fabbrica di produzione di ceramiche, dove abbiamo assistitito alla creazione, in pochi minuti, di differenti oggetti ed una signora invece stava decorando delle campanelle di terracotta, prima di passarle al forno per la cottura.
Siamo quindi tornati in albero per un pomeriggio di relax.
Siamo andati in spiaggia: Marco e Nicola sono subito andati a fare diving vicino alla barriera corallina, mentre io e Marianna, tra un bagno ed un altro, siamo andati a bere un mojito e a mangiare un piatto di patatine, dato l?All Inclusive? dell?hotel. Prima di tornare in spiaggia ci siamo fatte preparare un daiquiri per sorseggiarlo sul lettino. In realtà di rum ne vedono ben poco questi bicchieri ma sono comunque buoni e freschi.
Tornati i ragazzi abbiamo ancora bevuto qualcosa, questa volta accompagnato da pizzette.
Siamo quindi passati in piscina dove l?acqua era meno calda del giorno prima.
Io, Marianna e Nicola eravamo seduti sul gradino a bordo piscina, che consente di stare in acqua ma comunque con il corpo fuori, mentre subito oltre c?è una profondità di 1,6 m.
Marco per ?giocare? e bagnarci, ci ha saltato con un tuffo, ma forse con troppo slancio ed è andato a sbattere la testa sul fondo, provocandosi un taglio di circa 3 cm. È uscito sanguinante, con occhi sgranati e spaventati, nonchè con male alla schiena. Da qui tutto è stato concitato. Io, ovviamente era molto spaventata. Nicola prontamente è corso al bar a farsi dare del ghiaccio. Io sono corsa in camera a prendere la borsa e la maglietta e poi via in taxi, con anche Nicola e Marianna, alla clinica medica internazionale. Qui la dottoressa, che parlava un po? di inglese, gli ha messo i punti. Noi abbiamo cercato di chiamare l?hotel per avvisare Felix, la guida, dell?accaduto, anche perché per le 20 era previsto il ritrovo per andare in un ristorante tipico di Trinidad a mangiare l?aragosta e poi a ballare alla casa della musica.
Io e Marco siamo poi andati con l?ambulanza in ospedale per fare le radiografie alla testa e alla schiena. Il macchinario era super moderno e italiano! Terminato, siamo saliti nuovamente in ambulanza e, lungo la strada del ritorno, ci siamo accostati al marciapiede per mostrare all?ortopedico, probabilmente a casa sua, le lastre ed ha detto che non c?era nulla, fortunamente. Alla clinica la dottoressa ha dato a Marco da prendere le pastiglie di antidolorifico/antinfiammatorio ed abbiamo pagato circa 150 euro per tutto.
Nel frattempo è arrivato Felix che ha portato l?altra coppia a cena e ci ha condotto in hotel.
È stato un grande spavento, ma per fortuna è stato gestito da questa clinica con grande efficienza e soprattutto Marco non ha riportato danni alla schiena.

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