Hong Kong - 27/Mar/2003 «


La nostra guida, a seguito di qualche pasticcio dell'agenzia, doveva seguire anche due ragazzi canadesi, che abbiamo scoperto essere avvocati. Il più giovane parlava bene l'italiano, perchè suo papà è veneto e sua mamma calabrese. La guida ha parlato comunque quasi sempre inglese, ma la sua pronuncia era molto chiara e nitida e quindi facilmente comprensibile.
Dalla penisola di Kowloon, dove è l'albergo, siamo andati sull'isola di Hong Kong, utilizzando il tunnel sotto il mare.
Siamo andati al Victoria Peak per ammirare il panorama della città, ma il cielo non era del tutto nitido.Poi siamo andati alla Baia di Repulse, famosa per la sua spiaggia e per il Tempio Kwun Yum, per noi ormai di poco interesse, avendone visti di tutti i tipi. Anche qui non è mancata la tappa acquisto ed io non sono riuscita a trattenermi. Siamo stati in una fabbrica di gioielli e sono cascata su un ciondolo l'oro con la scritta in cinese "Felicità".
Abbiamo concluso con un giro su uno "sampan", una specie di battello con cui abbiamo girato tra le barche dei pescatori, dove ancora 100 persone vivono su case galleggianti.
Ci siamo poi fatti portare all'ingresso dell'Ocean Park ed abbiamo salutato i nostri compagni di viaggio, nonchè la nostra guida. Siamo riusciti a vedere il famosissimo PANDA, tenerissimo, che continuava a mangiare, ma anche molto altro: farfalle, pesci, piccoli e grandi, squali, uccelli, foche e delfini; veramente un bel parco, grande, abbiamo persino dovuto prendere una funicolare per andare da una parte all'altra, perchè si trova su una collina. Per uscire invece abbiamo utilizzato una scala mobile, una delle più lunghe mai costruite.
Con un taxi siamo poi tornati in albergo per uscire dopo poco e andare a cercare una telecamera digitale. In realtà non capendo bene le differenze tra un modello ed un altro, Marco ha preferito  non prendere nulla. Ci siamo così rifatti con un paio di magliette dell'Hard Rock Cafè.

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