Shanghai - 19/Mar/2003 «»


19 marzo 2003
Siamo in un'altra città, altri colori, altre dimensioni. Il nostro albergo, per esempio, ha 42 piani (noi però eravamo solo all'11esimo!). Il ristorante è al 41esimo piano con un panorama luccicante e sfavillante.
Ad attenderci c'era Sun, che come tutti gli altri uomini incontrati sino ad ora, non è molto loquace ed espansivo. Ci ha subito portati, nell'attesa del pranzo, a vedere il fiume e da qui il Bund, una distesa elegante di edifici europei, area economica della città, dove ci sono banche ed alberghi. Forse saremmo dovuti restare maggiormente affascinati, ma, abituati ai palazzi di Milano, non ci hanno comunicato emozioni particolari. Certo è molto per gli standard cinesi.
Dopo il pranzo abbiamo ripreso la visita dalla Città Vecchia. Ci sono le case in stile cinese, con le lanterne rosse appese agli angoli dei tetti, che rendono l'ambiente molto colorato. Le strade sono affollatissime, di turisti cinesi ed occidentali. Tra gli edifici antichi di questa zona c'è la famosa Casa del Tè Huxinting, al centro del lago, collegata alla riva da un ponte a zig zag, che ha la funzione di deviare gli spiriti, dato che questi procedono solo in linea retta.
In questa zona ci sono i Giardini di Yu copia di quelli di Suzhou, in cui si ritrovano rocce, grotte, acqua, ponticelli e pesci rossi. Riprendere e fotografare con il sole fa tutto un altro effetto.
La guida ci ha lasciato successivamente un'ora di tempo per girare tra le bancarelle.
All'inizio mi sembrava fin troppo, ma oltre alle bancarelle, in questa zona, ci sono anche diversi grandi magazzini con dei prezzi davvero interessanti, per esempio scarpe da ginnastica a 15 ? (ne ho comprate un paio rosse davvero carine!), magliette a 5 ?. E non ho fatto in tempo a cercare altro. Siamo poi andati in albergo e, dopo aver lasciato i bagagli in camera, siamo usciti a piedi per guardare i negozi di marche internazionali, come la Benetton, dove però i prezzi erano uguali a quelli di Milano, Hagendaas, dove ci siamo mangiati un gelato a un prezzo proibitivo, Rolex, Omega, Gucci e Marina Rinaldi.
La sera poi in albergo siamo andati al Business Centre dove ci siamo connessi a internet per leggere la posta.
20 marzo 2003
Shangai non avrà certo molti monumenti da visitare, ma è piena di negozi, grattacieli, macchine, inquinamento e cinesi.
Abbiamo trascorso la mattinata nel Museo di Shangai di fianco alla piazza Renmin, la seconda più grande della Cina. Sono esposti bronzi, sculture, calligrafia, dipinti, giade, ceramiche ed arredi di varie epoche storiche. Ci hanno consegnato una guida vocale per seguire meglio le indicazioni e dopo due ore e mezzo non avevamo finito tutto, ma quasi!
Da qui siamo andati al Tempio del Buddha di Giada tempio buddhista color zafferano in cui vivono circa 70 monaci. I Templi buddhisti sono tutti simili tra loro: hanno tre sale, la prima è quella dell'Accoglienza, dove ci sono i quattro guardiani, due positivi e due negativi, contro gli spiriti cattivi. Nella sala centrale ci sono i tre Buddha, quello del passato, quello del presente e quello del futuro. In un edificio separato, al primo piano (io, data l'importanza, me lo aspettavo nella sala principale), si trova il Buddha di Giada, alto 1,90 metri, pesante circa una tonnellata. Rappresenta Sakyamuni, il fondatore dell'ordine buddhista. Ci sono poi delle sale in cui vengono pregati i defunti, ovvero ci sono i parenti, che osservando la foto del defunto, ascoltano 6-8 monaci pregare. La guida ci ha detto che tutto questo costa più di 500 ?. La preghiera va avanti tutto il giorno.
21 marzo 2003
Non avendo nulla in programma prima dell'aereo, la guida ci ha portato a fare una crociera di un'ora, fuori programma, sul fiume Huangpu: da qui si vedono i bei palazzi del Bund, la Colonna in memoria degli Eroi del Popolo, il colossale Ponte Yangpu, il più lungo della Cina, e mercantili, chiatte ed imbarcazioni cariche di sabbia. Dopo pranzo invece siamo andati a vedere il quartiere "IN", dove vanno gli uomini d'affari. In questa zona c'è anche la sede del partito comunista. Abbiamo visto un bel negozio per la casa, che venderebbe molto a Milano (infatti c'erano quasi solo turisti), tra cui articoli di Alessi. Per occupare il tempo ci siamo concessi un caffè da Starbucks.
L'aereo sarebbe dovuto essere alle 18.30, così per le 16.00 siamo arrivati in aeroporto, ma scopriamo, tristemente, che il nostro volo è stato spostato alle 19.30 ... lunga attesa. Alle 19.00 mancava forse all'appello un gruppo di giapponesi, così ci hanno fatto aspettare sino alle 20.00. Due ore di volo, ritiro bagagli (per fortuna c'era ancora la guida ad aspettarci), 45 minuti di macchina per arrivare in albergo. A mezzanotte eravamo finalmente in camera, stanchi morti.

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