Suzhou - 16/Mar/2003 «»


16 Marzo 2003
La nostra guida è Sun, un uomo. Al primo approccio non mi è stato molto simpatico, perché noi siamo scesi carichi dal treno e non si è minimamente preoccupato di aiutarci. Ha un tic all'occhio ed un modo di parlare strano, che fa ridere, ma conosce bene l'italiano.
Questa cittadina è considerata la "Venezia d'Oriente" per i suoi numerosi canali, anche se, a me, Venezia non l'ha molto ricordata.
Abbiamo iniziato il nostro tour della città partendo dalla Collina della Tigre: si narra che il re Wu, fondatore di Suzhou, fece seppellire suo padre, il re Fuchou, con le sue mitiche 3.000 spade, e vi eresse una collina di 36 mt. Una tigre si insediò sulla collina, si dice, per custodire le spoglie del defunto re. Sulla cima fu eretta una pagoda di 47 mt. Attualmente è inclinata di 2 mt.
La leggenda legata a questa collina in realtà non è stata confermata da prove archeologiche, anche se hanno trovato sotto la collina una grotta, ma nulla relativo alla tomba del re.
Tutto il parco è stato abbellito con splendide ed abbondanti vasi di fiori colorati e diversi a seconda delle zone. Un'area è dedicata ai bonsai e ce ne sono di bellissimi. La nostra guida ci ha spiegato che l'arte dei bonsai è iniziata in Cina, poi, durante la rivoluzione culturale, la tradizione è andata persa e successivamente si è dovuto ri-imparare dai giapponesi. Per creare dei favolosi bonsai si sceglie un fusto molto antico e gli si innestano bonsai giovani.
Poi siamo andati a vedere il Parco del Maestro delle Reti o del Pescatore, il più piccolo di Suzhou, ma comunque completo, con le rocce, il lago artificiale, gli alberi, i ponticelli .. veramente bello.
Punto di passaggio a forma di cerchio, simbolo del cielo
Prima di andare a pranzo ci hanno portato a visitare la 1a (detto da loro!) fabbrica di produzione della seta. Vendevano anche i piumini in seta. Io mi sono concessa invece una giacca gialla con i motivi cinesi.
Dopo pranzo siamo andati invece al giardino più grande di Suzhou: il Giardino della Politica dei Semplici o anche dell'Amministratore Unico. Anche qui si ripropongono i paesaggi della Cina meridionale, con pagode, stagni, alberi, rocce.
Dato che alle 15.30 avevamo già terminato la parte di tour organizzato, abbiamo visitato un altro giardino poco distante: il Bosco dei Leoni. Il nome è dato dalla forma delle rocce, che sono disposte in modo da imitare la sagoma del leone. Le rocce sono carsiche e piene di grotte con sali - scendi ed è facile perdersi. Abbiamo fatto così anche un pò di ginnastica ed è stato divertente.
17 Marzo 2003
Prima di partire per la prossima meta, Hangzhou, abbiamo aggiunto ancora qualche visita fuori programma: siamo andati a vedere l'unica Porta di ingresso alla città con un tratto di mura rimasto intatto. All'interno c'è un parco con pagode, lago, ponti a zig zag e naturalmente pioveva a dirotto. Compresi nel prezzo, abbiamo potuto anche ascoltare due cantanti che suonano e cantano in dialetto di Suzhou e uscire dal parco in barca, lungo il canale, guidata da una donna che ha cantato una nenia tipica, molto affascinante.
Abbiamo poi passeggiato intorno alle mura, circondate, ancora per poco, da baracche fatiscenti, che a breve saranno abbattute per costruire case nuove in stile classico cinese, che piace tanto ai turisti. Era quasi l'ora di pranzo e molti mangiavano in piedi sulla porta una ciotola di riso e nel frattempo chiacchieravano con i vicini. Siamo quindi arrivati al ponte Wumen, uno dei più antichi della città. La parte centrale del ponte è a scalini, mentre sui lati corrono due rampe per transitare con biciclette e carretti.
Da qui siamo andati a vedere le Pagode Gemelle, alte 7 piani, ma non è possibile salirci ed intorno non hanno nulla, quindi è una visita abbastanza sprecata, ma costa solo 8 yuan a testa. Poco distante invece c'è un tempio buddhista, senza ingresso a pagamento e siamo entrati per riprendere il Buddha, dato che a Pechino le riprese erano vietate. In realtà per poter riprendere mi sono dovuta inginocchiare e "pregare" davanti al Buddha.
Alle 15.30 abbiamo preso il treno per Hangzhou: era meno nuovo del precedente ed aveva dei centrini bianchi appoggiati allo schienale.

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