Vienna - Graz - Tarcento - 02/Jan/2007 «»


Ultime ore di Austria, la sveglia suona presto e alle 9.00 siamo già al castello di Schonbrunn. Il parcheggio vicino all?ingresso sappiamo che per i camper costa 10 ?/h, quindi andiamo alla ricerca di un altro che ho trovato indicato in un diario di viaggio e dovrebbe trovarsi esattamente dalla parte opposta rispetto al parco. Facciamo praticamente tutto il giro  e non vediamo grandi parcheggi, né camper, quindi decidiamo, volendo vedere essenzialmente i perimetri del castello ed un po? di parco, ma non perdere molto tempo, di tornare al super e costoso parcheggio vicino all?ingresso.
Leggendo la guida scopro che il castello fa parte dei Patrimoni dell?Umanità dell?Unesco. Ha sempre rivaleggiato con Versailles in eleganza e ricchezza.
Dagli Asburgo fu utilizzato come residenza estiva, ma Napoleone ne fece il suo quartier generale per 4 anni agli inizi del 1800.
Si accede passando attraverso un cancello in ferro battuto rococò con ai lati due obelischi. Il colore dell?edificio si deve all?imperatrice Maria Teresa, divenuto famoso come giallo Schonbrunn.
Io, non essendo interessata a visitare gli interni, sono passata ai giardini, che però d?inverno sono una delusione. Hanno coperto tutte le statue, girato le zolle di terra e c?erano in corso molti lavori di manutenzione.
Siamo arrivati sin quasi alla fontana di Nettuno del 1780, alle cui spalle si alza una collina, coronata dal porticato neoclassico della Gloriette.
Data comunque la giornata grigia e la povertà del parco abbiamo preferito tornare indietro per andare con calma verso Graz, nonché restare nell?ora di parcheggio, limitando così l?esborso economico.
Dopo due ore di viaggio siamo giunti nella nostra ultima meta della vacanza.
Abbiamo parcheggiato in una via a pochi minuti dal centro e, percorrendo la pedonale Herren Gasse (su cui si trova, anche qui, il negozio Hotel Sacher), si arriva al Rathaus, poco appariscente, rispetto a quello di Vienna, attorno a cui si snodano le principali vie della città.
Ci siamo diretti prima verso il duomo ed il mausoleo di Ferdinando II, poi verso la collina, Schlossberg.
La salita è faticosa e irta, ma per fortuna ci si può riposare alla Uhrturm, la torre dell?orologio, simbolo della città dal 1569 ed in effetti molto caratteristica. Avendo tempo abbiamo proseguito verso la cima, ma non rimane molto da vedere, se non la fontana dei Turchi del 1558 e una torre contenente una campana di 4.600 kg, a cui però non si accede.
Tornati nella piazza principale, Hauptplatz, ci siamo concessi l?ultimo hot dog prima di ripartire alla volta di Tarcento, dove avevamo appuntamento con gli amici Anto e Maxi per una pizza in compagnia.

« »