Vienna - 31/Dec/2006 «»


Siamo tornati in camper per riposarci qualche ora prima del gran Capodanno!
Questa mattina alle 10.00 abbiamo preso il bus 62A, appena fuori dal campeggio, che ci ha portato alla fermata della metropolitana Philadelphiabrucke (linea U6). Abbiamo incrociato la linea U3 per scendere in Stephansplatz.
Qui domina tutto Stephansdom, la cattedrale gotica, con le particolari tegole smaltate.
Siamo entrati, ma c?era in corso una messa, quindi abbiamo preferito uscire per tornarci in un altro momento.
Abbiamo percorso le vie pedonali, Graben e Kohlmarkt, per giungere all?Hofburg.
Lungo la Graben si incontra, tra una bancarella di puntch e una di hot dog, la colonna della peste del 1679.
L?Hofburg, a cui si giunge subito dopo, è invece il palazzo imperiale, che dal 1283 al 1918 fu la residenza degli Asburgo.
Abbiamo attraversato le diverse costruzioni, i giardini e siamo arrivati alla Burgtor, la porta del castello, con colonne doriche.
Siamo quindi andati al Rathaus, passando dai Volksgarten, spogli in questo periodo, e davanti al Burgtheatre. Davanti al municipio c?erano alcune bancarelle, principalmente di cibarie e stavano allestendo un palco per questa sera.
La facciata mi ricorda molto il municipio di Amburgo.
Siamo tornati indietro passando per il Parlamento, edificio mastodontico e monumentale, ispirato all?architettura greca. La parte centrale è a forma di tempio, raggiungibile da una doppia, maestosa, rampa di scale, alla cui base si trova una fontana dominata da Pallade Atena.
Proseguendo, ci siamo fermati ai palazzi simmetrici di Mariatheresien Platz, con al centro la statua di bronzo dedicata proprio a Maria Teresa.
La zona adiacente è costellata di musei, che noi abbiamo saltato.
Siamo invece passati in Albertina platz, dove si trova anche l?ufficio del turismo, per dirigerci verso Karlsplatz, con l?omonima chiesa, a pagamento (6 ?), dedicata a S. Carlo Borromeo. La struttura è tutta bianca con, centrale, un pronao a 6 colonne, fiancheggiato da due torri ed alle spalle un?alta cupola. L?interno ha pianta ovale e su un lato si erge una orribile costruzione metallica contenente un ascensore che consente di salire a vedere il panorama, compreso nel prezzo d?ingresso. In realtà di panorama se ne vede ben poco, perché tutte le finestre sono protette da griglie, ma si riescono invece ad apprezzare gli affreschi della volta.
A questo punto ci restava da visitare la cattedrale e magari mangiare qualcosa nelle bancarelle.
Abbiamo percorso la pedonale Karntner strasse e mangiato un hot dog insieme al puntch, servito in una tazza con la scritta Vienna 2007, che ci resterà come souvenir.
Siamo rientrati nella chiesa di S. Stefano appena prima dell?inizio di un?altra messa. Ho fatto comunque in tempo a scattare qualche foto.
Dalle 10.00 di questa mattina abbiamo tirato le 16.30, visitando quasi tutto il centro con una bellissima e calda giornata di sole. Per domani ci resta il Belvedere ed il Pater. Martedì mattina, partendo, passeremo invece dal castello di Schonbrunn e magari da Graz.
Ora mangeremo qualcosa in camper e poi torneremo in centro, magari vicino al Rathaus, per sentire un po? di concerto.
La serata è stata lunga, molto lunga.
Siamo arrivati verso le 22.00 al Rathaus, abbiamo ascoltato  un po? di musica, io ho mangiato una cialda con dentro pezzi di frutta, ricoperti di cioccolato fuso, mentre Marco il suo adorato Brezel.
L?età media in questa piazza era abbastanza alta, ma di certo sicura dai petardi. Dato che alle 23.00 stavamo iniziando ad annoiarci, abbiamo deciso di andare verso la Cattedrale.
Lungo il tragitto abbiamo incontrato diversi palcoscenici, ognuno con la propria animazione. Molti i botti, soprattutto dei fastidiosi petardi, in mezzo alla gente.
Per mezza notte volevamo tornare al Rathaus, ma arrivati al Parlamento, che rimane leggermente sopra elevato, abbiamo visto tanta gente ferma ad ammirare i primi i fuochi d?artificio che venivano esplosi da zone diverse e così abbiamo deciso di fermarci qui anche noi.
E? stato bello per i fuochi, ma, allo stesso tempo, triste perché non c?era nessuno per fare il conto alla rovescia, se non qualche allegro italiano, e così la mezza notte è passata quasi inosservata.
Noi ci eravamo presi un paio di birre per brindare.
Abbiamo guardato ancora un po? i fuochi e poi siamo andati al metrò per tornare al camper.
 

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