Milano - Palermo - 04/Aug/2000 »


h. 6.20, aeroporto di Malpensa, vuoto, Gate A23, aspettiamo di imbarcarci sul volo per Palermo.
Abbiamo lasciato Milano con la pioggia, siamo saliti sopra le nuvole e ora c'è il sole. Siamo partiti con mezz'ora di ritardo, perché mancava l'autista del pullman che ci avrebbe portato al nostro aereo. Una volta scesi mi è sembrato di arrivare in Africa, in quanto l'aeroporto è in mezzo al nulla: ha solo di fronte Punta Raisi, neppure tanto vicino. Abbiamo preso un pullman per arrivare in città a sole 7.500 a testa (contro le 35.000 a testa del taxi; se sei solo paghi comunque circa 70.000). L'autista del nostro mezzo è stato gentilissimo, quando ha saputo che eravamo di Milano mi ha raccontato che ci ha lavorato per qualche anno. A un semaforo ci ha fatto recuperare le valige dal bagagliaio, poi ci ha fatto scendere dove ci serviva, anche se non c'era una fermata, vicino ad un altro autobus che ci avrebbe portato all'hotel. Qui Marco mi ha sollecitato a muovermi, ma l'autista ha risposto "no, no, calma, non c'è fretta". E' bello chiedere informazioni qui, perché sono tutti socievoli e rispondono con tranquillità e il sorriso sulla bocca. Siamo arrivati in albergo per pranzo, dove abbiamo conosciuto parte del nostro gruppo e saputo che avremmo incontrato la nostra guida, Salvo, la sera, prima di cena. In totale saremo circa 54. Nel pomeriggio in 9 abbiamo deciso di iniziare a visitare Palermo con i mezzi pubblici: abbiamo visto il teatro Politeama, il teatro Massimo e i Quattro Cantoni, quattro angoli di case animate da nicchie, balconi e statue. Al primo livello ci sono 4 fontane con le stagioni, nel secondo i 4 viceré spagnoli, nel terzo le 4 sante protettrici di Palermo.
Vicino ci sarebbe la fontana Pretoria, detta della Vergogna, per le statue tutte nude, ma la stanno ristrutturando. Data l'ora abbiamo visto solo la facciata della chiesa di S. Giuseppe dei Teatini, S. Matteo e S. Antonio. Siamo entrati nella Vucciria, il più antico tra i mercati di Palermo. In realtà il mercato è vivo al mattino, infatti quando siamo arrivati noi era rimasto poco. E' impressionante notare che tengono in mostra sulle bancarelle anche la carne, con tante mosche che girano intorno. Abbiamo assaggiato la famosa granita siciliana, preparata grattando un pezzo di ghiaccio, con l'aggiunta di limone, zucchero e un pizzico di sale. Il tutto a 5.000, un pò caro! Lottando con i mezzi che non passavano, siamo giunti in albergo in tempo per conoscere la nostra guida, Salvatore. Simpatico, determinato, in gamba, sono 21 anni che fa questo lavoro.

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